sabato 29 maggio 2010

Non è vero...non ci credo, ma ci scherzo!!

Tutti lo sanno. Anche i muri, le strade, le metropolitane. Tutti sanno che sono stata "rapita", nel senso molto buono, dal Toastmasters.
Volevo la rivincita da quel secondo speech, e in parte così è stato. Sicuramente quell'applauso da "stadio" con tanto di fischi e battiti sul tavolo mi hanno caricata di tanta soddisfazione! Non me lo aspettavo proprio!
L'ho creato fuori da tutti e da tutto... ho passato una settimana solo con "lui", piano piano prendeva forma e tra opening - body - conclusion anche il titolo è apparso: Non è vero...non ci credo ma ci scherzo!
Mi son fatta regalare i diritti d'autore del titolo del film di Peppino De Filippo "Non è vero, ma ci credo" e con qualche aggiustatina l'ho fatto mio!
Inutile scrivere l'argomento, oramai è chiarissimo: La superstizione! 
Ho scoperto così tante credenze che nemmeno io potevo immaginare... scale, gatti, specchi, coccinelle, tartarughe, espressioni topiche per ogni occasione. C'è n'è per tutti i gusti! e poi ci sono anche i rimedi da non sottovalutare!! Ho voluto scherzare, con un tono ironico su quanto si voglia portare la fortuna dalla nostra parte ma la fortuna siamo noi. Quante volte mi capita di portare degli oggettini "portafortuna" agli esami ma magari facessero tutto loro!!!!
Questo terzo gradino mi ha fatto capire quanto la creazione e la performace di questi discorsi ti offrono... torni a casa con qualcosa di nuovo per giunta senza aver speso nulla.
Ci sono tante cose che voglio imparare, ma soprattutto vorrei salire e parlare ad un  pubblico, anche questa volta ho affidato molto alla memoria e mi sono accorta che io avrei parlato con o senza persone davanti e il risultato non sarebbe stato differente. Sarebbe bello modellare la voce, l'eye contact, il body language, le parole in relazione a chi in quel momento mi sta di fronte. Non sto recitando!!!!


La cosa buffa però, ed'è per questo che ho pubblicato questa foto, è che un'ora prima di salire sul podio mi sono fatta prendere dalle credenze: Quando feci l'ice breaker comprai la bottiglietta d'acqua e alla cassa mi trovai davanti quel piccolo pacchetto di Tic Tac giallo - Mi portò Fortuna! o meglio ero abbastanza serena e pronta ed ho affrontato bene quel primo salto!
Al secondo nessuna Tic Tac... nemmeno una mi accompagnava, solo l'ansia. 
Martedì 18 ho ripetuto le stesse azioni e assieme all'acqua ho di nuovo comprato le Tic Tac, questa volta azzurre... In fondo sono solo delle caramelle, mica potrò comprare sempre scatoline e scatoline di Tic Tac!!!!


Ho concluso così il mio discorso:
Siamo noi i padroni del nostro destino:
i capitani della nostra anima. [tratta dalla poesia di William Ernest Henley] 

martedì 18 maggio 2010

Le sfumature delle parole

Non solo gli occhi sono fatti per osservare...
da qualche mese mentre scrivo con amiche amici, parlo al telefono, seguo la televisione, cammino per strada... pongo la mia attenzione su quanti dualismi gergali esistono e se li osserviamo bene condizionano il nostro modo di vivere.


"Sono troppo contento!" "per troppo affetto"... ma questo troppo che valore ha?! tra troppo e tanto che differenza troviamo? Non mi servono manuali di grammatica italiana, mi servo solo del mio "sesto senso". Preferirei sentire un tantissimo, veramente tanto... quel troppo assume un sapore amaro, come se ci fosse una nota che non segue tutte le altre ed'è proprio su di lei che l'orecchio spalanca gli occhi. 
Ho scritto più volte che mi sento su un'altalena, penso di stare in buona compagnia. Che cos'è l'altalena? è un tipico gioco da giardino basato sul movimento oscillatorio, in sostanza per qualche secondo sei lanciato in alto e subito dopo torni giù. Penso che abbiamo bisogno, io per prima, dell'altalena proprio come quei bimbi che appena vedono un parco gli corrono incontro. Desideriamo e non possiamo fare a meno dell'emozione - una scarica di pura adrenalina - e per sua natura non sarà mai costante nel tempo e nello spazio, anche il suo ricordo non permane. Non fumo sigarette ma fumo emozioni. Sono anch'io dipendente. Ora che ho posto la mia attenzione su questa mia debolezza vorrei tanto costruire e vivere di sentimenti, loro hanno un elettrocardiogramma piuttosto monotono, tranquillo ma vivono cent'anni. I sentimenti non si vedono, stanno sottoterra come le fondamenta di un palazzo... reggono interi piani e non hanno bisogno di essere continuamente spolverati, controllati con un messaggino, una chiamata per confermare la loro presenza. Loro ci sono, lo sai e puoi cullarti a ogni ora del giorno senza pensieri.
"Ho agito d'istinto!" e c'è anche "è intuito femminile"... sarà pur su un filo di seta la differenza eppure esiste. Sono estremamente razionale e non agisco mai d'istinto, prima di scegliere se uscire o non uscire, se comprare o non comprare, cosa mangiare passano perfino delle ore. Ahimè non riesco a non pensare ai pro e i contro di una mia scelta e non nascondo i contro della mia nonscelta. Non mi appartiene ma penso che l'istinto sia qualcosa di incontrollabile, animalesco. L'intuito conserva un pizzico di razionalità... scatta qualcosa nella nostra mente che ci spinge a fare esattamente quella cosa in quel momento. Siamo consapevoli.


Questo "gioco" mi piace.. mi regala delle sfumature sulle parole e sul significato ma soprattutto sulla vita. Continuerò a farlo...