sabato 13 febbraio 2010

Ecco, grazie "gene Dorian Gray"!

"Ma per te gli anni non passano mai?"
"Fai l'università? Ma dai...sembri così piccola!"
"Ti avrei dato massimo 17anni!"
Prima di questa notizia, mi scocciavano un po' queste esclamazioni... anche se non c'è nulla da dire, hanno ragione... è un dato di fatto, non dimostro gli anni della mia cara carta d'identità.
Ora ne vad orgogliosa!!!! Cosa voglio di più! Posso chiamarmi e mi possono chiamare "piccola" quanto voglio... Possiedo l'elisir di giovinezza nascosto in qualche cassetto e per giunta chi mi conosce apprezza una mia certa maturità! Fantastico!! :-)
Veniamo alla notizia!
C'è chi dimostra meno anni e chi, a primissima vista sembra più grande...
Non è solo merito, o colpa a seconda dei casi, di stili di vita, di creme e integratori vari: un ruolo ce l'ha il Dna, in particolare un gene che potremmo chiamare "Dorian Gray"...grazie a lui possiamo dimostrare meno anni di quanti ne abbiamo realmente, ma nel caso in cui ci tocchi in sorte la variante "sbagliata" siamo condannati ad avere un aspetto più adulto anche di tre o quattro anni.
Ad approfondire la scoperta sono stati gli studiosi della University of Leicester e del King's College di Londra, in una ricerca che ha guadagnato le pagine di Nature Genetics.
Dallo studio svolto pare si tratti di una mutazione che riguarda un gene importante per la lunghezza dei telomeri, estremità del Dna che sono un po' il metro di longevità.
I telomeri sono una specie di cappucci protettivi che si trovano alle due estremità dei cromosomi, cappucci che nel corso del tempo si logorano come avviene a un orlo che si sfrangia: in questo modo alcune parti del codice genetico restano prive di protezione.
Insomma, quando si vuole misurare la vera età di una persona, si preleva una piccola quantità di sangue e si controlla la lunghezza dei telomeri delle cellule sanguigne.
Questa ricerca non si limita a indicarci il gene da benedire o maledire, a seconda della variante capitata in sorte, ma può aiutarci - spiega il cardiologo Nilesh Samani, dell'università di Leicester - anche a identificare quei pazienti che corrono maggiori rischi di sviluppare malattie comunemente legate all'invecchiamento, ma anche patologie cardiache e alcuni tipi di cancro. 


Sarebbe interessante scoprire la lunghezza dei miei amici Telomeri! eheh

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