Vorrei che il tuo domani
fosse una risata,
una lunga interminabile
risata,
di quelle che nascono di stomaco
e salgono su su per la gola,
ricche, piene e ballerine
e che la gioia ti salisse
dall'anima agli occhi
con la rapidità del sorriso.
Vorrei arrivare prima là
dove nascerà
il tuo pianto,
là dove stringerai
il pugno,
là dove sta quella
ferita piccola e profonda.
Vorrei arrivare là,
a rubare il tuo dolore.
Ti faccio paura,
amico mio?
di Marina Ramonda
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